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Giorno 1 – Vivere in Apnea

Hai mai avuto la sensazione di stare trattenendo il respiro, ma non fisicamente… interiormente? Vivi la tua routine, incontri persone, rispondi ai messaggi, ma dentro ti senti vuoto, come se stessi solo “sopravvivendo”, senza partecipare veramente alla tua vita.

È come se stessi vivendo in apnea.

Questa condizione non è solo emotiva: è spirituale. È come se la tua anima stesse dicendo: “Mi manca l’aria… mi manca Dio”.

A volte tutto sembra normale all’esterno. Sorridi, rispondi “bene” a chi ti chiede come stai. Ma dentro la tua fede è assopita, il cuore è stanco, la connessione con Dio è debole. È una stanchezza che non si cura con il sonno. È disconnessione.

Non sei solo

Anche Davide, l’uomo secondo il cuore di Dio, ha vissuto questa sensazione.

“Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è la mia salvezza e il mio Dio.” (Salmo 42:5, NR06)

Davide stava dicendo alla sua stessa anima: “Non arrenderti. Ricorda dove trovare l’ossigeno”. E quello che valeva per lui, vale anche per te oggi.

È normale… ma non definitivo

Ci sono stagioni in cui ci si sente così. Non significa che tu abbia fallito. Significa che hai bisogno di riemergere. Come chi nuota sott’acqua e ha bisogno di risalire per respirare, anche il tuo spirito ha bisogno di tornare alla superficie per trovare aria fresca nella presenza di Dio.

Il primo passo? Riconoscerlo. Non nascondere ciò che senti, ma portalo davanti a Dio.

Scrivi tre parole che descrivono il tuo stato d’animo. Poi prega semplicemente così:

“Signore, eccomi. Mi sento in apnea. Riempimi del Tuo respiro. Amen.”