Alla ricerca degli invisibiliCampione

Legato ma non dimenticato

C'è un'immagine che mi colpisce: il puledro è legato, fermo, bloccato. Eppure, è proprio lì che Gesù lo trova. A volte pensiamo che per essere notati da Dio dobbiamo fare qualcosa, muoverci, dimostrare. Ma questo asino non aveva fatto nulla: era semplicemente lì, legato. E Gesù lo conosceva. Conosceva la sua posizione, la sua condizione. Conosceva tutto.

Forse ti senti così. Legato. Immobile. Intrappolato in abitudini, ferite, sensi di colpa, situazioni che sembrano non cambiare mai. E nel cuore cresce un pensiero pericoloso: “Dio mi ha dimenticato”. Ma oggi la Parola di Dio ti smentisce. Non ti ha dimenticato. Non ti ha trascurato. Egli si ricorda di te, ti cerca, ti chiama.
Quando i discepoli iniziano a sciogliere il puledro, qualcuno si oppone. “Che fate? Perché sciogliete il puledro?”
Succederà anche a te. Quando inizierai ad ascoltare la voce di Gesù, a muoverti verso la libertà, ci sarà sempre qualcuno che proverà a trattenerti. Non tutti saranno contenti del tuo cambiamento. C’è chi preferisce vederti legato, bloccato, prevedibile. Ma ciò che conta è la voce di Gesù, non quella delle persone.

Il mondo ti mette etichette: “non utile”, “non pronto”, “non adatto”. Ma Gesù ha già detto: “Ne ho bisogno.”
Il puledro non era solo legato, era anche inesperto: non ci era mai salito nessuno. Nessuno aveva scommesso su di lui. Eppure, proprio quello è l’animale che Gesù sceglie per il suo ingresso trionfale. Perché Dio non cerca i perfetti, ma i disponibili. Non guarda la tua esperienza, guarda la tua disponibilità.
A volte siamo noi stessi a trattenerci. Abbiamo paura di fallire, paura di non essere abbastanza. Ma oggi Gesù ti invita a fidarti. Lascia che sia Lui a guidare. Lascia che sia Lui a spezzare le catene, anche quelle invisibili fatte di paure, di “non ce la farò”.

Non ti ha dimenticato. Ti ha scelto.