Incroci DiviniCampione

Sulla strada della sofferenza

Gesù raccontò la parabola del buon samaritano per spiegare il grande comandamento: amare Dio, sé stessi e il prossimo.

L’uomo della parabola si allontanava da Gerusalemme, verso Gerico. Già questo ci insegna qualcosa: allontanarsi dalla presenza di Dio può esporci a pericoli, a incontri con “briganti”, a esperienze dolorose.

Quell'uomo fu aggredito, ferito, maltrattato, lasciato mezzo morto lungo la strada. Alcuni uomini religiosi lo videro… ma passarono oltre. Nessuno si fermò. Questo ci ricorda che la religione, da sola, non salva. L’uomo è limitato, imperfetto, spesso insensibile al dolore degli altri.

Ma quella strada di sofferenza si trasformò attraverso un incontro che cambiò tutto. Un samaritano — figura di Gesù — si fece vicino.

Gesù, sulla nostra strada di dolore:

• ha compassione,
• si avvicina,
• fascia le nostre ferite,
• le cura con amore,
• ci solleva,
• ci porta in un luogo sicuro,
• si prende cura di noi,
• oggi e anche domani.

Quella strada di sofferenza permise a quell'uomo di incontrare qualcuno che non solo lo avrebbe salvato, ma gli avrebbe cambiato la vita.

Anche noi attraversiamo momenti difficili: dolore, ferite, maltrattamenti. Ma Gesù non è indifferente. Lui cammina sulle nostre stesse strade, ci vede, si ferma… e ci ama.

Niente è da buttare. Anche la sofferenza può essere uno strumento nelle mani di Dio per portarci ad un cambiamento, per donarci una nuova speranza, una nuova vita.

Sì, anche su una strada di dolore; possiamo incontrare la Strada: Gesù, Colui che trasforma tutto e vuole fare lo stesso con la tua vita.