Non Solo Una DonnaCampione

Custodi dell’identità

Sei madre, figlia, sorella, sposa. Ma sei anche una guerriera. Sei chiamata a combattere. E non perché ami la guerra, ma perché riconosci il valore di ciò che ti è stato affidato: i tuoi figli, la tua famiglia, la tua identità.

L’Apostolo Paolo ci esorta a rivestirci dell’intera armatura di Dio, non solo di una parte. Perché l’attacco del nemico è reale, subdolo e costante. Come ai tempi di Mosè e Gesù, il diavolo cerca ancora di eliminare la prossima generazione prima che possa crescere. E come Nabucodonosor a Babilonia, oggi l’obiettivo è confondere, cambiare identità, svuotare i cuori e riempirli di menzogne. Chi custodisce l’identità? Chi sta sulla soglia della porta a vegliare? Tu. Tu che non sei “solo una donna”, ma sei una sentinella. Tu che preghi mentre tutti dormono. Tu che non ti accontenti che i tuoi figli crescano bene, ma desideri che crescano nel Signore.

Nel mondo di oggi, la figura materna è spesso ridicolizzata, resa obsoleta o marginale. Ma nella visione di Dio, la donna è strategica. Non è un caso che la Bibbia ci racconti di donne come Iochebed, che sfidò il Faraone per proteggere Mosè perchè era bello. Quasi come se già avesse intravisto il piano di redenzione dalla schiavitù che il Signore avrebbe attuato attraverso Mosè. Hai il compito di proteggere i tuoi figli, le giovani donne adolescenti che ti sono state affidate, dalla confusione, dall’abbandono, dal relativismo. E non lo fai da sola: hai l’armatura di Dio. Hai verità, giustizia, fede, salvezza, la Parola e la preghiera. Hai promesse, autorità, Spirito Santo.

Essere custodi dell’identità non significa essere perfette, ma consapevoli e attive. Significa insegnare con l’esempio, pregare con costanza, correggere con amore, vigilare con fermezza. Significa non delegare totalmente ad altri (né alla scuola, attenzione all'uso degli smartphone) l’educazione dei nostri figli. Se non formiamo noi, lo farà qualcun altro. Se non seminiamo noi, qualcun altro lo farà. E non sarà seme di vita. Ma attenzione: non puoi salvare con le tue sole forze. Devi pregare, educare, vegliare… e poi affidarli a Dio. Questo non ti garantisce che i "figli che ti sono stati affidati" non si allontaneranno, ma ti dà la certezza che il tuo lavoro non sarà vano.

La battaglia è reale. Ma non sei sola. E non sei vittima: sei armata. Quando la prossima volta qualcuno insinuerà l'idea che sei "solo una donna" ricordagli e ricorda a te stessa che sei stata benedetta per compiere il compito che Dio ti ha affidato: testimone di fede, guerriera di Dio, custode della prossima generazione.

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