Quando la Preghiera Diventa RealtàCampione

Giorno Due

Dio fa Ancora di Più di Quanto ci Aspettiamo

La difficoltà con la preghiera è che molte delle nostre convinzioni su cosa sia la preghiera, le cose buone che impariamo in chiesa, gli studi sulla preghiera e anche i nostri momenti di preghiera, raramente ci offrono conforto nelle nostre difficoltà. Sembra facile dimenticare la verità quando la preghiera diventa difficile. Affermiamo tutto ciò che Dio ha fatto per salvarci, eppure nella preghiera dimentichiamo ciò che ha fatto, e pensiamo che voglia solo che siamo bravi e che sistemiamo le cose. Abbiamo bisogno di più di semplici buoni promemoria – abbiamo bisogno di indicazioni per vivere nella verità. 

Abbiamo già visto che una parte della buona notizia sulla preghiera è che Dio ci incontra nella verità, ricordandoci che non sappiamo come pregare. Possiamo prendere un respiro profondo e tirare un sospiro di sollievo. Dio sa. Dio comprende. Possiamo anche affermare che ci ha dato un sommo sacerdote in Gesù, che ci porta davanti al Padre, così non siamo soli nella Sua presenza, ma siamo coperti e portati da Colui attraverso la cui vita, morte e risurrezione riceviamo la presenza di Dio. Ma Dio va anche oltre. 

Quando lotto nella preghiera, mi rendo conto che, nonostante conosca queste verità, anche se posso affermare tutte le cose buone sulla preghiera, spesso mi sembra di essere da solo a fare tutto il lavoro. La preghiera è qualcosa che faccio. Forse anche per te, questa è una lotta. Forse la preghiera è più qualcosa che dovresti fare, ma che spesso non riesci a fare. Anche in questo caso credo che scopriremo il nostro problema. Quando la preghiera è qualcosa che pensiamo di dover fare, o un'attività che generiamo, scopriamo rapidamente che non è qualcosa che tendiamo a fare. Ma cosa succederebbe se ti dicessi che la preghiera non è così? E se ti dicessi che la preghiera è qualcosa in cui entri? Una parte della buona notizia sulla preghiera è che, prima che tu pronunci una parola, sei invitato a entrare in qualcosa che sta già accadendo per il tuo bene. Anche nella nostra lotta per trovare il tempo di pregare, Dio ci incontra nella nostra debolezza. 

Come menzionato nella meditazione di ieri, Paolo ci dice che lo Spirito è stato mandato nelle nostre anime. È lì, proclama Paolo, che "lo Spirito stesso intercede per noi con sospiri ineffabili". Lo Spirito intercede per te dalle profondità del tuo cuore. Lo Spirito vede tutto ciò per cui ti preoccupi con fatica. Lo Spirito conosce il tuo dolore più profondo, la tua sofferenza e la tua disperazione. Lo Spirito non guarda tutto ciò da lontano, ma è sceso in questi luoghi, e li conosce anche più di quanto li conosci tu. Lo Spirito è con te nella profondità del tuo essere. 

Ci viene detto qualcosa di simile riguardo al Figlio. Il Figlio "vive sempre per intercedere" per noi nella presenza del Padre. Prima che pronunciamo una parola in preghiera, lo Spirito geme per noi dal profondo del nostro cuore, e il Figlio sta davanti al Padre in nostro favore e prega per noi. Le nostre parole vengono raccolte nelle Loro. La nostra preghiera è portata avanti dalle Loro preghiere. Quando preghiamo, entriamo nell'intercessione del Figlio e dello Spirito a nostro favore, mentre le nostre preghiere salgono verso il Padre. 

Come cambia il modo in cui preghi avendo la consapevolezza dell'intercessione del Figlio e dello Spirito? Se Dio ha già proclamato quelle parole che hai paura di dire, se il Padre sa già tutto ciò di cui abbiamo bisogno anche prima che chiediamo (Matteo 6:8), allora perché facciamo fatica a portare le cose a Lui? Cosa succederebbe se semplicemente presentassimo noi stessi (Rom. 6:13) a Dio, avendo fiducia nel Suo operato e, anzi, confidando che le Sue preghiere siano sufficienti?