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Le Epistole della Prigionia di Paolo: Paolo e i FilippesiCampione

Paul's Prison Epistles: Paul And The Philippians

GIORNO 3 DI 14

Preoccupazione per Paolo: Filippesi 4:18

La chiesa di Filippi nel suo complesso aveva una relazione forte e affettuosa con l'apostolo Paolo. Quando vennero a sapere delle sue sofferenze in prigione, furono costernati e preoccupati per lui. Perciò, non appena ne ebbero la possibilità, dimostrarono la loro preoccupazione mandando un dono per far fronte ai bisogni terreni di Paolo, e inviando Epafrodito a consegnare il dono a Paolo e ad assisterlo in prigione. Paolo cita questo dono in Filippesi 4:18, scrivendo questa nota di ringraziamento:

Ora ho ricevuto ogni cosa e sono nell’abbondanza. Sono ricolmo di beni, avendo ricevuto da Epafròdito quello che mi avete mandato e che è un profumo di odore soave, un sacrificio accetto e gradito a Dio (Filippesi 4:18).

Come abbiamo già accennato, i Filippesi non erano ricchi, perciò questo dono costituiva un sacrificio significativo da parte loro. Ma lo mandarono con entusiasmo perché erano molto preoccupati per il benessere di Paolo. Come leggiamo in Filippesi 2:25, la chiesa di Filippi mandò anche Epafròdito per assistere Paolo in prigione. Considera le parole di Paolo:

Però ho ritenuto necessario mandarvi Epafròdito … inviatomi da voi per provvedere alle mie necessità (Filippesi 2:25).

Apparentemente, Epafròdito riportò a Paolo il timore dei Filippesi che Paolo fosse perseguitato da altri credenti e che una minaccia di morte incombesse sulla sua testa. E nella sua lettera a loro, Paolo conferma che i Filippesi avevano ben compreso la sua situazione ed esprime apprezzamento per la loro preoccupazione. 

Ad esempio, in Filippesi 1:15-17, ammette che certi predicatori del Vangelo gli stessero creando problemi. Descrive la sua situazione con queste parole:

Vero è che alcuni predicano Cristo anche per invidia e per rivalità … con spirito di rivalità, non sinceramente, pensando di provocarmi qualche afflizione nelle mie catene (Filippesi 1:15-17).

In realtà, uno dei motivi per cui Paolo si sentiva così addolorato era che pochi credenti intorno a lui, inclusi i leader cristiani, dedicavano veramente il loro cuore al ministero del Vangelo. Considera le sue parole a riguardo in Filippesi 2:21:

Poiché tutti cercano i loro propri interessi, e non quelli di Cristo Gesù (Filippesi 2:21).

In breve, la preoccupazione dei Filippesi per Paolo in quel momento era giustificata. I problemi di Paolo erano grandi e il sostegno era scarso.

Ma i Filippesi non erano solo preoccupati del fatto che Paolo stesse soffrendo. Erano anche preoccupati che potesse morire, o assassinato o tramite pubblica esecuzione. E queste paure erano giustificate.  I Giudei avevano già tentato di assassinare Paolo più di una volta, e il crimine di cui era accusato era punibile con la morte. Perciò, profondamente preoccupati per l'apostolo, i Filippesi si dedicarono alla preghiera in favore di Paolo. Paolo li ringrazia per le loro preghiere in Filippesi 1:19-20 con queste parole di incoraggiamento:

So infatti che ciò tornerà a mia salvezza, mediante le vostre suppliche e l’assistenza dello Spirito di Gesù Cristo, secondo la mia viva attesa e la mia speranza di non aver da vergognarmi di nulla; ma che … Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte (Filippesi 1:19-20).

Paolo era grato per le preghiere dei Filippesi e li rassicurava che anche la morte sarebbe stata una gradita forma di liberazione dalle sue sofferenze. 

Riguardo questo Piano

Paul's Prison Epistles: Paul And The Philippians

Questo piano esamina la lettera di speranza e incoraggiamento di Paolo per i tempi di persecuzione e angoscia che lui e i Filippesi affrontarono.

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Vorremmo ringraziare Third Millennium Ministries per aver fornito questo piano. Per maggiori informazioni, visita: http://thirdmill.org