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EVANGELO DI S. MARCO 12

12
Parabola de' malvagi vignaiuoli
(Mat. 21.33-46 e rif.)
1POI egli prese a dir loro in parabole:
Un uomo piantò una vigna, e le fece attorno una siepe, e cavò in essa un luogo da calcar la vendemmia, e vi edificò una torre, e l'allogò a certi lavoratori; e poi se ne andò in viaggio.
2E nella stagion de' frutti, mandò a que' lavoratori un servitore, per ricever da loro del frutto della vigna. 3Ma essi, presolo, lo batterono, e lo rimandarono vuoto. 4Ed egli di nuovo vi mandò un altro servitore; ma essi, tratte anche a lui delle pietre, lo ferirono nel capo, e lo rimandarono vituperato. 5Ed egli da capo ne mandò un altro, e quello uccisero; poi molti altri, de' quali alcuni batterono, alcuni uccisero.
6Perciò, avendo ancora un suo diletto figliuolo#Mat. 3.17 e rif., mandò loro anche quello in ultimo, dicendo: Avranno riverenza al mio figliuolo. 7Ma que' lavoratori disser tra loro: Costui è l'erede, venite, uccidiamolo, e l'eredità sarà nostra. 8E, presolo, l'uccisero, e lo gettaron fuor della vigna.
9Che farà dunque il padron della vigna? Egli verrà, e distruggerà que' lavoratori, e darà la vigna ad altri. 10Non avete ancor letta questa scrittura: La pietra, che gli edificatori hanno riprovata, è divenuta il capo del cantone; 11ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa maravigliosa agli occhi nostri?
12Ed essi cercavano di pigliarlo; perciocchè si avvidero ch'egli avea detta quella parabola contro a loro; ma temettero la moltitudine; e, lasciatolo, se ne andarono.
La questione del censo
(Mat. 22.15-22 e rif.)
13POI gli mandarono alcuni de' Farisei, e degli Erodiani, acciocchè lo cogliessero in parole. 14Ed essi, venuti, gli dissero: Maestro, noi sappiamo che tu sei verace, e che tu non ti curi di alcuno; perciocchè tu non hai riguardo alla qualità delle persone degli uomini, ma insegni la via di Dio in verità. È egli lecito di dare il censo a Cesare o no? glielo dobbiamo noi dare, o no?
15Ma egli, conosciuta la loro ipocrisia, disse loro: Perchè mi tentate? portatemi un denaro, che io lo vegga. 16Ed essi gliel portarono. Ed egli disse loro: Di chi è questa figura, e questa soprascritta? Ed essi gli dissero: Di Cesare. 17E Gesù, rispondendo, disse loro: Rendete a Cesare le cose di Cesare, e a Dio le cose di Dio. Ed essi si maravigliarono di lui.
I Sadducei e la risurrezione
(Mat. 22.23-33 e rif.)
18POI vennero a lui de' Sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione; e lo domandarono, dicendo: 19Maestro, Mosè ci ha scritto, che se il fratello di alcuno muore, e lascia moglie senza figliuoli, il suo fratello prenda la sua moglie, e susciti progenie al suo fratello. 20Vi erano sette fratelli; e il primo prese moglie; e, morendo, non lasciò progenie. 21E il secondo la prese, e morì; ed esso ancora non lasciò progenie; simigliantemente ancora il terzo. 22E tutti e sette la presero, e non lasciarono progenie; ultimamente, dopo tutti, morì anche la donna. 23Nella risurrezione adunque, quando saranno risuscitati, di chi di loro sarà ella moglie? poichè tutti e sette l'hanno avuta per moglie.
24Ma Gesù, rispondendo, disse loro: Non errate voi per ciò che ignorate le scritture, e la potenza di Dio? 25Perciocchè, quando gli uomini saranno risuscitati da' morti, non prenderanno, nè daranno mogli; ma saranno come gli angeli che son ne' cieli. 26Ora, quant'è a' morti, che essi risuscitino, non avete voi letto nel libro di Mosè, come Iddio gli parlò nel pruno, dicendo: Io son l'Iddio d'Abrahamo, l'Iddio d'Isacco, e l'Iddio di Giacobbe? 27Iddio non è Dio de' morti, ma Dio de' viventi. Voi adunque errate grandemente.
Il gran comandamento
(Mat. 22.34-40 e rif.)
28ALLORA uno degli Scribi, avendoli uditi disputare, e riconoscendo ch'egli avea loro ben risposto, si accostò e lo domandò: Quale è il primo comandamento di tutti?
29E Gesù gli rispose: Il primo di tutti i comandamenti è: Ascolta Israele: Il Signore Iddio nostro è l'unico Signore#Deut. 6.4. Luc. 10.27.; 30e: Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore, e con tutta l'anima tua, e con tutta la mente tua, e con tutta la tua forza. Quest' è il primo comandamento. E il secondo, simile, è questo: 31Ama il tuo prossimo come te stesso. Non vi è altro comandamento maggior di questi.
32E lo Scriba gli disse: Maestro, bene hai detto secondo verità, che vi è un solo Iddio, e che fuor di lui non ve ne è alcun altro#Deut. 4.39. Is. 45.6,14; 46.9.; 33e che amarlo con tutto il cuore, e con tutta la mente, e con tutta l'anima, e con tutta la forza; ed amare il suo prossimo come sè stesso, è più che tutti gli olocausti, e sacrificii#1 Sam. 15.22 e rif..
34E Gesù, vedendo che egli avea avvedutamente risposto, gli disse: Tu non sei lontano dal regno di Dio. E niuno ardiva più fargli alcuna domanda#Mat. 22.46..
Il Cristo Figliuol di Davide
(Mat. 22.41-46 e rif.)
35E GESÙ, insegnando nel tempio, prese a dire: Come dicono gli Scribi, che il Cristo è Figliuol di Davide? 36Poichè Davide stesso, per lo Spirito Santo, ha detto: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finchè io abbia posti i tuoi nemici per iscannello de' tuoi piedi. 37Davide stesso adunque lo chiama Signore; come adunque è egli il suo figliuolo? E la maggior parte della moltitudine l'udiva volentieri.
Censura degli Scribi
(Mat. 23.1 ecc. e rif.)
38ED egli diceva loro nella sua dottrina: Guardatevi dagli Scribi, i quali amano di passeggiare in robe lunghe, e le salutazioni nelle piazze#Luc. 11.43., 39ed i primi seggi nelle raunanze, ed i primi luoghi ne' conviti. 40I quali divorano le case delle vedove#Mat. 23.14 e rif., e ciò, sotto specie di lunghe orazioni; essi ne riceveranno maggior condannazione.
Il quattrino della vedova
(Luc. 21.1-4)
41E GESÙ, postosi a sedere di rincontro alla cassa delle offerte, riguardava come il popolo gettava denari nella cassa#2 Re. 12.9.; e molti ricchi vi gettavano assai. 42Ed una povera vedova venne, e vi gettò due piccioli, che sono un quattrino. 43E Gesù, chiamati a sè i suoi discepoli, disse loro: Io vi dico in verità, che questa povera vedova ha gettato più di tutti quanti hanno gettato nella cassa delle offerte#2 Cor. 8.12. 1 Giov. 3.17.. 44Poichè tutti gli altri vi hanno gettato di ciò che soprabbonda loro; ma essa, della sua inopia, vi ha gettato tutto ciò ch'ella avea, tutta la sua sostanza.

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